J.D Vance è il clone di Trump: contro l’aborto, il clima, l’Ucraina, Regno Unito e l’immigrazione
Mentre Musk dona ai Repubblicani 180 milioni, anche se nega, e nel parlamento europeo siedono persone “particolari”
Alle tre del mattino di venerdì 28 giugno, fuso orario italiano, si è svolto su CNN il primo dibattito tra Joe Biden e Donald Trump. Novanta minuti di imbarazzo per gli USA, che ha messo a confronto un pluricriminale bugiardo e un vecchio rincoglionito che, per quanto ammiri il suo lavoro, non è più capace di continuare.
Già dalla camminata si poteva prevedere che questo incontro sarebbe stato un disastro per Joe Biden. Stanco, affaticato e goffo nei movimenti. La voce è debole (dicono fosse raffredato), l’espressione poco convincente e il tono spento e monocorde. Non importa se le sue argomentazioni sono imprezziosite da numeri e fatti, quasi tutti corretti, perché puoi anche avere ragione ma in questo dibattito doveva dimostrare che può sostenere altri quattro di presidenza, che possiede la forza per comandare la più grande democrazie al mondo. Biden è stato invece imbarazzante: si è mangiato le parole, borbottato e masticato frasi. Si è incespicato in discorsi poco sensati esponendosi agli attacchi di Trump. Nei momenti in cui l’argomento era a suo vantaggio, come il diritto all’aborto e l’insurrezzione del 6 gennaio, Biden non è stato incisivo. Biden non ha nemmeno rimarcato che Trump è un criminale, ricordandolo solamente una volta. Stando ai sondaggi la sconfitto di questo incontro è sicuramente lui, e anche per una grande percentuale. Non è ancora detta la sconfitta: da qui a novembre le cose potrebbero cambiare, non in meglio per Biden ma in peggio per Trump (11 luglio c’è la sentenza). E tranne se i democratici non riescono a convincere l’anziano Joe a passare il testimone, e l’unica speranza di non ritrovarsi con un dittatore alla casa bianca.
Donald Trump è stato decisamente più infuocato e, soprattutto rispetto al 2020, anche più moderato ed educato nei modi di parlare (almeno per i suoi standard). Probabilmente la moderazione di CNN, in cui i microfoni erano spenti quando parlava l’altro candidato, l’ha aiutato a mantenere la calma. A differenza di Biden è riuscito a rispondere nel tempo stabilito, non lasciando discorsi appesi. Tuttavia, per quanto il pathos di Trump fosse migliore di Biden, le argomentazioni del quarantacinquesimo presidente sono state praticamente inesistenti: a ogni domanda la sua risposta si può sintetizzare in “quando c’ero io era tutto perfetto, Biden è il peggior presidente di sempre”, gridando solo bugie (la più divertente, quando ha detto di non aver fatto sesso cone la pornostar Stormy Daniels) ed evitando di rispondere. Trump ha dimostrato in particolar modo la sua ignoranza, quando i giornalisti gli hanno chiesto cosa intende fare per il cambiamento climatico. Trump ha risposto affermando che lui ha reso l’acqua e l’aria pulitissimi, cosa non solo falsa, ma anche completamente fuori tema. Il cambiamente climatico si risolve riducendo le emissioni di anidride carbonica, per diminuire la temperature terrestre. Non ha nulla a che fare con l’inquinamento dell’acqua o dell’aria. Trump probabilmente non capisce cos’è il cambiamento climatico, ed essendo possibile presidente di uno dei paesi più inquinanti del mondo, è preoccupante. Rischiamo veramente di vedere gli sforzi, già pochi, di combattere questa minaccia globale perché alla casa bianca ci potrebbe essere un’idiota patentato? Secondo momento più patetico di Trump e quando ha affermato che lui è adatto alla presidenza perché ha ottenuto punteggi perfetti su un test cognitivo (cosa di cui si vanta da quattro anni ormai), un esame che viene fatto da un medico per verificare problemi di salute mentale, nulla che dimostri capacità sopra il normale. Inoltre, ha affermato di aver vinto un torneo di golf e per questo deve essere veramente intelligente (anche se era un torneo organizzato da lui e i partecipanti hanno affermato di averlo fatto vincere). Stendiamo un velo pietoso quando ha affermato che con lui come presidente la guerra in Ucraina non sarebbe mai scoppiata, e quando sarà eletto porterà la pace prima ancora del giuramento il 20 gennaio. Anche la guerra in Palestina non ci sarebbe se nel 2020 il popolo americano avesse scelto Trump.
Potrei andare avanti, ma trovare una frase verietiara di Trump è come trovare una suora in un bordello.
Tranne sorprese, questi due personaggi saranno i nomi che gli elettori USA dovranno scegliere il 5 novembre 2024. Due persone francamente inadatte al ruolo, uno per palese e irremediabile anzianità e l’altro perché è un dittatore, imbecille che porterebbe gli USA alla rovina totale se eletto.
Forse è il sistema americano che dovrebbe essere rivisto. Forse questa scelta binaria non è più adatta per i tempi, in cui gli estremismi sono sempre più estremi, e i moderati non hanno persone che li rappresentano veramente.
Poi magari vince Kennedy e il suo verme nel cervello.
La Commissione Europea ha proposto di permettere la scansione delle immagini e dei link su app di messaggistica come WhatsApp e Signal per individuare materiale di abuso sessuale sui minori. La proposta prevede che le app di messaggistica scansionino le immagini e i link caricati dagli utenti e che gli utenti siano informati di ciò tramite i termini e le condizioni. I contenuti verrebbero analizzati da un algoritmo alimentato da intelligenza artificiale e confrontati con un database governativo di materiale di abuso noto. Gli utenti che rifiutano il regime sarebbero bloccati dall’invio di immagini e link. Le app altamente sicure con crittografia end-to-end come WhatsApp, Signal e Messenger dovrebbero rispettare tali misure. Una volta che i paesi dell’UE concordano su una posizione comune, dovranno ancora negoziare la versione finale della legge con il Parlamento europeo e la Commissione europea. Il Parlamento ha adottato una versione più favorevole alla privacy della legge nel novembre 2023, proposta dal Belgio, attuale presidente del Consiglio dell’UE. Più permissiva rispetto al prima del 2022 da parte Ylva Johansson, Commissaria europea per gli Affari interni.
Il Vicepresidente per la Promozione dello stile di vita europeo, Margaritis Schinas, ha dichiarato: “L’enorme quantità di materiale pedopornografico che circola sul web è sbalorditiva ed è vergognoso che l’Europa sia la principale piattaforma mondiale di questo materiale. C’è quindi da chiedersi: se non agiamo noi, chi dovrebbe farlo al nostro posto? Le norme che proponiamo oggi stabiliscono a carico dei fornitori di servizi obblighi chiari, mirati e proporzionati per la rilevazione e la rimozione dei contenuti pedopornografici illegali. Ciò che i servizi saranno autorizzati a fare sarà rigorosamente circoscritto e corredato di solide garanzie: mi riferisco a un programma che rileva marcatori di contenuti illegali, esattamente come i programmi di sicurezza informatica che lanciano controlli permanenti alla ricerca di violazioni della sicurezza.”
Questa proposta ricorda da vicino quella di Apple, di qualche anno fa, che fortunatamente poi abbandonò per gli stessi problemi sopra citati, oltre al fatto che andava contro il principio di privacy di cui la Apple tanto si vanta.
Molti si oppongono a questa proposta, sostenendo che sia incompatibile con la crittografia end-to-end e che potrebbe creare vulnerabilità per l’hacking e l’interferenza di terze parti. Alcuni ritengono che ciò concederebbe troppo potere a società private, molte delle quali con sede negli Stati Uniti, per impegnarsi nella sorveglianza di massa dei cittadini europei.
Ci sono preoccupazioni sul fatto che gli algoritmi basati sull’IA possano commettere errori, portando alla segnalazione erronea di persone innocenti alle autorità. Germania, Austria, Polonia, Paesi Bassi e Repubblica Ceca si sono opposti alla legge per motivi di sicurezza informatica e privacy.
Anche le aziende tecnologiche e i gruppi per i diritti digitali si oppongono alle proposte, insieme a Edward Snowden che le ha definite una “misura di sorveglianza di massa terrificante”.
Alcuni paesi dell’UE come Italia, Finlandia, Svezia, Grecia e Portogallo, che non hanno ancora preso una posizione chiara sulla proposta.
Alcune grandi case discografiche statunitensi hanno intentato una causa legale contro due società di software di intelligenza artificiale, Suno e Udio, con l’accusa di aver utilizzato materiale protetto da copyright per allenare l’AI a generare nuovi brani musicali. Le case discografiche chiedono un risarcimento di 150mila dollari per ogni brano utilizzato senza licenza e vietano l’uso di materiale protetto da diritto d’autore in futuro. I servizi offerti da Suno e Udio permettono di generare brani musicali utilizzando l’intelligenza artificiale, ma non hanno rivelato pubblicamente cosa abbiano utilizzato per allenare le loro AI. Le case discografiche sostengono che alcuni brani generati dall’IA siano molto simili a quelli originali e che le voci siano indistinguibili da quelle reali. Anche 200 musicisti hanno chiesto alle società di intelligenza artificiale di smettere di utilizzare i loro brani per allenare l’AI. Suno è nata nel 2022 a Cambridge, mentre Udio è stata fondata nel 2023 da esperti di intelligenza artificiale. Questo non è il primo caso di denunce per violazione del diritto d’autore nel settore dell’intelligenza artificiale.
Il tribunale di Lucca ha chiesto alla Corte Costituzionale di esprimersi sulla possibilità di riconoscere come figli di entrambe le madri i bambini nati da fecondazione assistita eterologa fatta all’estero da una coppia di donne. Questo solleva la questione del riconoscimento legale dei figli di coppie omosessuali in Italia, poiché attualmente la legge non permette alle coppie omosessuali di accedere alla fecondazione assistita. La fecondazione assistita è un insieme di tecniche che permettono di avere figli a chi non può concepirli naturalmente, e l’eterologa coinvolge la donazione esterna di gameti. In Italia, questa pratica è consentita solo alle coppie eterosessuali, il che porta le persone single o le coppie omosessuali a ricorrere a trattamenti all’estero. Tuttavia, una volta tornati in Italia, si trovano di fronte a problemi legali nel registrare i propri figli all’anagrafe, poiché la legge non regola il riconoscimento del legame giuridico in questi casi. Il caso di Lucca riguarda un bambino con due madri concepito all’estero tramite fecondazione eterologa, e la procura locale ha impugnato il certificato di nascita chiedendo al tribunale di cancellare la madre non biologica. Attualmente, la procedura prevista per il riconoscimento del figlio è l’adozione del figlio del partner, che è una pratica contestata per i tempi lunghi e i costi elevati. Il divieto di accesso alla fecondazione assistita per le coppie omosessuali è stabilito dalla legge 40/2004, che è stata oggetto di controversie in Corte Costituzionale per i suoi divieti considerati illegittimi.
Insulti antisemiti, odio razziale e omofobia sono gli aspetti più oscuri che permeano la Gioventù Meloniana, come rivelato nell’inchiesta condotta da Backstair, l’unità investigativa di Fanpage.it.
Dopo la pubblicazione della prima parte della video inchiesta sotto copertura, il governo Meloni ha scelto la strategia del silenzio, minimizzando quanto emerso. Tuttavia, anche persone che negli anni hanno affiancato, o collaborano tuttora, con i massimi dirigenti di Fratelli d’Italia esprimono posizioni radicali. Tra questi vi sono il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato, la deputata Ylenja Lucaselli e l’onorevole Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia.
A margine degli eventi politici e organizzativi del partito, così come nelle chat del movimento giovanile, sono frequenti gli insulti razzisti, omofobi e antisemiti. Questo atteggiamento è reso ancora più grave dalla presenza a Casa Italia della senatrice Ester Mieli, ex portavoce della comunità ebraica e vicepresidente della commissione Segre sull’odio antisemita.
La condivisione di posizioni così estreme è confermata da numerosi ex militanti di Gioventù nazionale provenienti da tutta Italia, che, dopo aver visto l’inchiesta, hanno deciso di mettersi in contatto con la redazione di Fanpage.it per raccontare la loro esperienza all’interno del partito.
Due esponenti di Gioventù Nazionale, l’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, si sono dimessi a seguito di un’inchiesta che ha rivelato la diffusione di teorie e simboli fascisti e antisemiti all’interno dell’organizzazione. Elisa Segnini ha lasciato il suo ruolo nella segreteria di una deputata del partito, mentre Flaminia Pace ha rinunciato al suo incarico nel Consiglio nazionale dei giovani. L’inchiesta si basa su video e chat che mostrano membri dell’organizzazione inneggiare al fascismo, esprimere idee razziste e antisemite, e fare riferimento con nostalgia al periodo fascista. Alcuni membri sono stati ripresi mentre esprimono idee razziste e antisemite in chat. Importanti esponenti di Fratelli d’Italia hanno condannato tali comportamenti e promesso un intervento del partito.
Giorgia Meloni ha preso le distanze dalle frasi antisemite e inneggianti al fascismo. Ha sottolineato che tali sentimenti sono incompatibili con il partito e ha attaccato la testata per aver infiltrato segretamente l’organizzazione politica: «Ciò che Fanpage ha fatto con Fratelli d’Italia non è mai accaduto nella storia della Repubblica Italiana con nessun partito politico, con nessuna organizzazione giovanile, con nessuna organizzazione sindacale». «Non si è mai ritenuto di infiltrarsi in un’organizzazione politica, riprenderne segretamente le riunioni, riprendere anche i fatti personali di minorenni, selezionare poi cosa mostrare – ha detto la premier, con toni sempre più alti -. Prendo atto che questa è una nuova frontiera dello scontro politico, anche per come chiaramente la politica l’ha utilizzato. Prendo atto che da oggi, nello scontro politico, è possibile infiltrarsi nei partiti politici e nell’organizzazione sindacali, riprenderne segretamente le riunioni e pubblicarle discrezionalmente» ha detto. «Si è chiesto perché non è mai stato fatto in 75 anni?», ha chiesto Meloni al giornalista di Fanpage che le aveva rivolto una domanda in merito alla vicenda. «Lo chiedo a lei, ai partiti politici e al presidente della Repubblica. Perché in altri tempi questi sono i metodi che usavano i regimi. Infiltrarsi nei partiti politici. Non è un mezzo giornalistico».
il dipartimento dell’Istruzione dell’Oklahoma ha emesso una circolare che ordina a tutte le scuole pubbliche dello stato di tenere una Bibbia in ogni aula e di includere l’insegnamento della Bibbia e dei Dieci Comandamenti nei programmi scolastici. Mentre il dipartimento sostiene che ciò rispetti le linee guida statali, i critici ritengono che violi la laicità dello stato. Altri stati negli Stati Uniti includono l’insegnamento della Bibbia nei programmi scolastici, ma solitamente insieme ad altri testi religiosi o letterari. L’ordinanza dell’Oklahoma è stata criticata per concentrarsi solo sui testi cristiani e potrebbe essere oggetto di un ricorso legale. Le indicazioni del dipartimento sono generiche e non chiariscono come debbano essere implementate. Si sottolinea l’importanza storica della Bibbia e dei Dieci Comandamenti, ma alcuni storici mettono in dubbio il loro impatto sulla Costituzione statunitense. In Louisiana è stata promulgata una legge simile che obbliga le scuole pubbliche ad esporre i Dieci Comandamenti, ma è stata contestata per presunta violazione del primo emendamento della Costituzione americana.
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