Avatar: la via dall’acqua
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Dopo tre anni dall’ultimo film, i robottoni trasformabili ritornano sul grande schermo, nuovamente diretti dall’esplosivo Michael Bay. Transformers 4- l’era dell’estinzione, questo il titolo completo dell’ultima fatica di Bay, arriva giusto in tempo per imporsi come blockbuster estivo dell’anno, quando la gente, ammaliata dal caldo, decide di staccare la spina del cervello e passare due e passa ore in una sala cinematografica sgranocchiando popcorn e rinfrescando la bocca con qualche bibita gasata.
Esclusi popcorn e bibita (perché al cinema non mangio!) anch’io mi sono ritrovato nella stessa situazione: luogo della visione del film, lo stesso degli ultimi tempi, IMG Cinemas a Mestre, è uno dei pochi a beneficiare di un impianto Dolby Atmos.
Presi biglietti, fatta la tessera (sesta volta che vado li, tanto vale farla), occhialini da bimbonkia a forma di Transformers (tra l’altro più scomodi), entro in sala e dopo gli usuali trailer e la solita, seppur imponente, sigla del Dolby Atmos, inizia il film.
Quindi com’è questo Transformers 4? Come uno si aspetterebbe da Micheal Bay: frenesia allo stato puro, nell’anima caciarone, con una trama il cui solo scopo è legare un combattimento all’altro, personaggi stereotipati (e nemmeno simpatici come il buon vecchio Sam) e tante tante, ma proprio tante, esplosioni.
Michael Bay è il re dei film pirotecnici ed è noto che quando gira ha per la maggior parte del tempo in mano il detonatore del C4. Non si risparmiano neanche gli altri tipici elementi che distinguono le sue pellicole: fotografia ipersatura, riprese dal basso, moviole, gag che dovrebbero far ridere e le solite americanate varie.
Un film da buttare? No. A differenza di diverse persone che stroncano il lavoro di Bay e augurano al regista una brutta fine, Transformers, seppur essendo tecnicamente un cozzaglia di computer grafica ed esplosioni, fa il suo dovere ovvero intrattiene. Chi va a vedere questo genere di film sa benissimo (o almeno si spera per la sua incolumità) di cosa si tratta e questa quarto capitolo della serie di Bay ne prosegue la tradizione. Michael non può essere criticato per il semplice fatto che da quello che promette. Insomma, stiamo sempre parlando di un film che vede dei robot che si menano di brutto, è il suo stile, il suo approccio, non si può essere seriosi quando si ha a che fare con questo genere di personaggi.
Parlando dei pregi invece, ho apprezzato la volontà di approfondire di più le origini e la tecnologia dei transformers. Alla fine si tratta comunque di un film di fantascienza (più verso l’azione in realtà) e anche se pochi, i riferimenti ai creatori dei transformers, mi han fatto comunque piacere e si spera per un maggior approfondimento nel prossimo film (che se magari non verrà diretto da Bay potrebbe accadere) visto anche il finale.
Concludendo, Transformers 4 L’era dell’estinzione è un film da vedere se volete non pensare per due ore e mezza godendovi esplosioni a più non posso con robot in primo piano che si sfracellano tra loro.
Apro questa piccola parentesi tecnica sulla qualità della visione: il 3D, Real-3D, pertanto tecnologia passiva, era godibile ma non altrettanto spettacolare come il terzo film ma in realtà penso che la cosa sia soggettiva. Ormai di film in formato tridimensionale ne ho visti parecchi e sinceramente neanche ci faccio caso, sono diventato “passivo” al 3D. Il sonoro, in Dolby Atmos, non è stato strepitoso come speravo e non ho sentito nessun effetto particolare, esclusi i subwoofer a mille.
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