Ant-Man and The Wasp: Quantumania
Ant-Man and The Wasp: Quantumania avvia la quinta fase del Marvel Cinematic Universe. Un buon inizio o la strada della decadenza è segnata?
Sicuramente il pubblico medio che danno ragione a Scorsese ci sputerà merda sopra, ma per quanto mi riguarda Thor: Love & Thunder è un bel film.
Ancora maggiormente apprezzabile dopo aver visto la filmografia di Taika Waititi che in quest’ultimo tassello del mosaico Marvel, come nell’altre sue opere, ci aggiunge la sua fanciullezza, e un’estrosità portata ai massimi estremi da una fotografia che si sgancia dal realismo per abbracciare le sue origini fumettistiche.
Thor: Love & Thunder mostra una tavolozza di colori dall’oro brillante e pacchiano, alle tinte più scure e cupe. Un racconto visivo che non si lascia frenare dalla ricerca della credibilità, rendendo la pellicola e le pagine del fumetto simili all’occhio.
Waititi è stato capace di costruire una struttura narrativa solida e uno sviluppo dei personaggi sensato e coerente. Tuttavia, l’istrionismo da cabaret del regista neozelandese è spesso esagerato, a tratti stomacoso, soprattutto quando le linee di dialogo comiche sono fuori luogo e troppo frequenti.
Si potrebbe affermare, con anche buone ragioni, che l’eccesso di scenette da risate facili sovrasti il dramma dei protagonisti. Eppure, quel dramma rimane per me intaccato: Taika non lo nasconde ma lo racconta nel modo suo e con il suo linguaggio. Magari con toni non sempre adeguati e in maniera goffa; modi che non possono piacere a tutti, ma c’è sincerità in quello che fa Taika. Nei suoi lavori si vede un uomo che non vuole prendersi sul serio, che vuole raccontare storie usando un umorismo che non ha vie di mezzo, e si diverte nel farlo. Forse è anche per questo che recita nella maggior parte dei suoi film.
Thor: Love & Thunder appare come l’ennesimo prodotto commerciale per le masse, e infatti è così. Inutile nasconderlo. Ma è anche un lungometraggio in cui si sente la mano di un autore, e il suo desiderio di compiacere il pubblico quanto se stesso.
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