Avatar: la via dall’acqua
Dopo tredici anni di attesa, il secondo capitolo di Avatar è arrivato al cinema. Avatar: la via dell’acqua è solo spettacolo senza cuore?
Se dovessimo mettere in conto tutti i film di fantascienza usciti quest’anno fino adesso (in Italia si intende) ne verrebbe fuori una lista abbastanza lunga, ma quanti tra questi si sono distinti? Predestination è sicuramente uno di quelli.
Se la tematica di quest’anno sembra essere l’intelligenza artificiale (complice i progressi in questo campo) i fratelli Michael e Peter Spierig, registi di Daybreakers – L’ultimo vampiro (Bleahhh!!), portano sul grande schermo l’adattamento del libro di Robert A. Heinlein All You Zombies…. cadendo nell’intricato mondo dei viaggi nel tempo.
Un thriller fantascientifico dalla trama complessa ma non complicata, che fa intuire ma mai capire del tutto scoprendo le carte solo alla fine, lasciando il piacere della sorpresa. Una storia che non annoia ma anzi incuriosisce sempre di più.
Predestination è come i puntini da unire nella Settimana Enigmistica: nella prima parte del film abbiamo tutti i puntini, diversi indizi che non sappiamo come collegare. Nella seconda parte i punti si uniscono nel giusto ordine mostrando solo nell’ultima scena il disegno completo. Un finale che lascia sgomenti, quasi increduli.
Una sceneggiatura che non si ingarbuglia, scritta con consapevolezza della tematica che si andava ad affrontare e di quanto sia delicata, che non lascio spazio a errori ne punti morti. Ogni scena è li dove deve essere ed esiste per una ragione.
Se cercate un film che sappia appagare la vostra mente e il vostro cuore, Predestination è il film per voi.
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