Avatar: la via dall’acqua
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Independence day: Rigenerazione conclude il ciclo estivo di blockbuster; quel periodo dell’anno in cui escono film leggeri, molto spesso stupidi e ignoranti, adatti per un pubblico col cervello liquefatto dal caldo che non fa a caso alle insensatezze che accadono su schermo.
Il nuovo film di Roland Emmerich non si esula da questa tradizione e anzi, la mantiene più viva che mai: Independence day: Rigenerazione è infatti stupido, imbarazzante e scritto talmente male che viene da chiedersi se una sceneggiatura l’abbiano almeno scritta, oppure abbiano iniziato a girare ad cazum e montato le scene in maniera tale da farlo sembrare un film con un senso logico (che comunque non ha).
Questo ennesimo sequel non necessario ha un solo grosso problema: la sua esistenza. L’unica cosa che si salva sono gli effetti speciali (guarda caso), i quali eccellono con un computer grafica di alto livello e un ottimo (seppur ripreso dal film originale) stile degli alieni.
Per tutto il resto la pellicola è di una bruttezza aberrante, a partire da una sceneggiatura priva di senso, buttata a casaccio e simile al primo film ma con un bersaglio diverso.
I personaggi sono il pacchetto standard blockbuster movie 2016: multietnici (con un pizzico di omosessuali.. forse), noiosi, privi di una vera personalità perché costretti a rispettare lo stereotipo del genere (ragazzo gnocco ribelle che fa qualcosa di sbagliato ma poi fa pace con tutti e salva il mondo) e il cast vecchio, ripresi dal primo Independence Day, la cui presenza non era richiesta (il padre di David Levinson tra tutti).
I dialoghi poi sono il peggio: fuori contesto, prevedibili, battute che non fanno ridere e una serie di frasi fatte e banalità che viene da chiedersi se hanno usato un generatore di testo, al posto di veri sceneggiatori.
La cosa peggiore di tutte è che il finale lascia intendere per un seguito, come se non ne avessimo già abbastanza.
Vi consiglio di guardarlo? No.
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