Avatar: la via dall’acqua
Dopo tredici anni di attesa, il secondo capitolo di Avatar è arrivato al cinema. Avatar: la via dell’acqua è solo spettacolo senza cuore?
Come il titolo conferma sono andato a vedere l’atteso terzo e penultimo capitolo della quadrilogia con protagonista la “Ragazza di fuoco”, ovvero Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte I. Che cosa ne penso?
Nonostante le premesse e la suspense che mi aveva lasciato il secondo capitolo, il film non ha lo stesso mordente che possedevano i suoi predecessori e la sua capacità di trainare lo spettatore nel distopia di Suzanne Collins. La trama è scialba e barbosa, priva di momenti veramente interessante e incapace di raccontare in modo avvincente e appassionato la guerra dei ribelli e la storia di Katniss. Le scene sono spesso ripetitive, senza sentimento, o puramente riempitive ed è davvero difficile capire il senso di questo ultimo capitolo diviso in due parti (a parte per i soldi) visto che non c’è abbastanza materiale da riuscire a mettere su un film degno dei predecessori.
Aspettatevi una pellicola noiosa dal ritmo lento e logorroico,pieno di nuovi personaggi che fanno solo da contorno a Jennifer Lawrence la quale non sembra neanche dare il meglio di se (come potrebbe con un film del genere?) e si limita a fare semplicemente il compitino per cui è pagata senza aggiungere nient’altro. Potrei descrivere questo lungometraggio come il motore di una macchina guasto: quando lo fai partire senti un rombo iniziale che sembra stia per accendersi ma poi si spegne. Infatti Il canto della rivolta parte I sembra solo un prologo per l’ultimo capitolo, anzi lo definirei più come un spot allungato, un collante fra il secondo e il quarto film, un puro riempitivo.
Manca di atmosfera, i dialoghi sono piatti e citofonati, non c’è alcun motivo valido per stare attenti visto che non succede praticamente niente di interessante, l’unica cosa a tenermi sveglio sono state le poche scene d’azione e il finale dove il registe prova, fallendo, a riproporre lo stesso crescendo e suspense del secondo film.
L’unica cosa che si salva è un ottimo suono soprattutto per effetti sorround (in Dolby Atmos) usati alla perfezione per immedesimare lo spettatore nel scene.
Questa volta la freccia di Katniss ha mancato il suo bersaglio, speriamo che l’ultimo della serie riesca a riprendersi.
Visto che non posso criticare il film senza cadere per forza in sgraditi spoiler ha preferito aprire questo paragrafo dove elencare tutti i difetti (i peccati).
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